Matilde Gianfico
Ho la fortuna di poter ancora raccontare al presente di mia madre, la sua maestria nel progettare abiti e cucirli. Quando ero piccola la vedevo la sera china sulla sua sedia, con il piede sul pedale della prima Singer, strabuzzare gli occhi per centrare la cruna di un ago.
Negli anni in cui mi affacciavo alla vita, credevo che quel mondo fosse un limite e una negazione della sua natura, un sacrificio per mantenere un ordine precostituito.
Non escludo che lo fosse, ma oggi ho capito che la capacità di mia madre, e insieme a lei delle donne, è saper trasformare un limite in una risorsa, una realtà in un universo.
A lato di tutto questo, ho appreso l’altra lezione importante della vita: i soli confini che esistono sono quelli che costruiamo con il nostro modo di osservare le persone e le tante società che viviamo.
Mi resta un rammarico… non saper cucire neppure un orlo!